Il 2017 si è aperto con nuovi aumenti per i pedaggi autostradali. Certamente, una notizia che “pesa” sulle spalle delle aziende, le cui auto percorrono quotidianamente centinaia di chilometri lungo la penisola.
Tra gli aumenti dei pedaggi autostradali, spicca quello della Milano-Torino, uno dei percorsi più “classici” per i driver aziendali: dal primo gennaio scorso, infatti, la tariffa è cresciuta del 4,60%. In pratica, se fino al 31 dicembre la tratta costava 14,90 euro, ora è aumentata a 15,60 euro. In particolare, la spesa da Milano a Novara è cresciuta del 5%. E, calcolando gli ultimi due anni, il tragitto dal capoluogo lombardo a quello piemontese è aumentato oltre il 10%. Rincaro, seppur più contenuto, anche per la Torino-Piacenza (+0,85%).
Restando al nord-est, un aumento considerevole ha riguardato la tratta Verona-Brescia (+2,7%), mentre la tariffa della Brescia-Padova è salita del +1,62%, quella Torino-Aosta del +0,88% e la Parma-La Spezia, che collega l’Emilia Romagna alla Toscana e alla Liguria, ha subito un leggero rincaro (+0,24%). Più 1%, infine, per la Milano-Genova, che incrementa l’importo del pedaggio autostradale da 9,80 a 9,90 euro. Sempre, nel capoluogo lombardo, la tangenziale est esterna di Milano aumenta del +1,90%.
Più contenuti gli aumenti dei pedaggi autostradali al sud: da segnalare, il +1,7% della tratta Napoli-Benevento e il +1,4% della Roma-Pescara che, in termini di importo, passa da 21 euro a 21,30 euro.