In un contesto industriale, come quello del mercato auto Italia 2016, teso a rincorrere l’obiettivo della progressiva riduzione del dato inquinante, la classifica parziale relativa alle alimentazioni, vede al primo posto le auto ibride. I veicoli figli di questa tecnologia acquistati dai nostri connazionali sono passati da 23.870 unità alle attuali 35.257, con un incremento del 47,7%.
Unica nota negativa è il terreno perso dalla formula che abbina il motore elettrico a un propulsore rifornito a gasolio. Forse lo sguardo degli automobilisti italiani non è però caduto molto lontano, stante la crescita, di dimensioni ancor più rilevanti rispetto a quella segnata nell’intero segmento (+49,6%), ascritta alla variante benzina. Nel caso dei motori diesel, oltre un quinto della clientela, che nel recente passato aveva premiato questa soluzione, è parsa orientarsi altrove. Di qui le 140 unità in meno che si ricavano dalla differenza tra il cumulato 2016 e quello 2015.
Piazza d’onore, tra le alimentazioni regine dell’anno, va al prodotto più longevo tra quelli derivati dalla raffinazione del petrolio. Le auto rifornite a benzina immatricolate da gennaio allo scorso mese di novembre sono state 560.956 a fronte delle 457.593 dello stesso periodo del 2015. Ne è derivato un aumento dei volumi pari al 22,6%. Staccate di quasi tre punti percentuali, con una crescita del 19,8%, troviamo le vetture a gasolio.
Esaurite le indicazioni precedute dal segno “più”, restano i margini per stilare un’altra classifica, questa volta però al negativo. A guidarla sono le auto a metano. Le immatricolazioni relative hanno subito sinora una flessione del 30,7%, scivolando da sopra quota 59mila a una “altezza” di poco più di 41mila unità. Situazione non così drammatica, ma egualmente difficile, per i veicoli alimentati a Gas di Petrolio Liquefatto (GPL), che tornano ampiamente sotto il livello delle 100mila immatricolazioni, con una perdita del 17%.
In calo, tra le scelte dei consumatori italiani, anche l‘elettrico puro. Il decremento dell’11,8% registrato ferma il contatore sulle 1.207 unità in undici mesi contro le 1.369 di solo un anno prima.