La quota del noleggio ha ormai raggiunto il 20% delle immatricolazioni. Il noleggio a lungo termine rappresenta la quota più importante di questo risultato: praticamente ormai tutte le grandi e medie imprese hanno abbracciato con soddisfazione questa nuova formula di acquisizione, mentre le piccole, le ditte individuali, gli artigiani e i liberi professionisti sono un mercato in via di conquista, che però cresce a ritmi sostenuti. Tra i privati nonostante qualche iniziativa importante soprattutto da parte di qualche casa costruttrice, sono ancora pochi quelli che hanno abbandonato l’idea dell’auto di proprietà.
La diffusione del noleggio a lungo termine ha avuto come conseguenza l’incremento degli operatori che propongono questa soluzione: i noleggiatori si sono strutturati con un’organizzazione commerciale più vasta e capillare, in grado di raggiungere aziende di qualsiasi dimensione, spesso facendosi affiancare dai broker. La distribuzione capillare del noleggio ha portato anche al coinvolgimento di tutti gli attori della distribuzione: praticamente oggi quasi tutti i concessionari sono in grado di proporre preventivi di noleggio a lungo termine e lo stesso vale anche per gli intermediari finanziari che dispongono di proposte di noleggio distribuite attraverso gli sportelli bancari.
Un numero sempre crescente di attori sul mercato non significa necessariamente una maggiore competitività, perché i canali di distribuzione restano ancora fortemente separati per ciascuna tipologia di cliente.
Quindi le grandi aziende trattano direttamente con gli account commerciali dei noleggiatori, che rispondono con prezzi molto competitivi spesso a discapito della qualità del servizio, molto criticata da una consistente fetta di driver.
Decisamente migliore è il grado di soddisfazione per i servizi erogati alle aziende di dimensioni più piccole, che spesso si approcciano al noleggio attraverso i broker che però offrono in media un canone di affitto più alto. Le maggiori lamentele di liberi professionisti e micro-imprese, infatti, vengono dalla scarsa competitività in termini economici del noleggio rispetto alle altre soluzioni d’acquisto.
Il problema, insomma, è quello classico della coperta sempre troppo corta: se si tira dalla parte del prezzo, la qualità della copertura dei servizi scende, mentre se si pretende un servizio di qualità occorre mettere in preventivo una spesa più alta. Il problema è apparentemente irrisolvibile, anche se qualche strategia da applicare ci sarebbe. Per esempio il cliente di piccole dimensioni, dovrebbe imparare a mettere a confronto i fornitori, sentendo più potenziali partner prima di procedere all’acquisto, magari anche informandosi sull’organizzazione post-vendita e non soltanto facendo leva sul canone del preventivo di noleggio. Magari con l’aiuto di qualche broker che, se è vero che ha un proprio ritorno economico, è sempre in grado di suggerire quali sono le “leve” su cui intervenire per abbattere i costi senza che vadano a discapito della qualità e conoscono bene quali sono i pro e i contro di ciascun player del mercato.