Il discreto stato di salute del mercato dell’auto specialmente quello legato alle pmi, riporta in maggiore evidenza il tema dei valori residui, la componente che più direttamente incide nella determinazione del canone di noleggio a lungo termine. Con il mercato in ripresa, è facilmente ipotizzabile un ritorno all’aumento dei prezzi e quindi per contenere i costi occorre concentrare le proprie scelte di car policy su modelli che mantengono più efficacemente il valore nel tempo.
Il tema delle quotazioni dell’usato e quello dei sistemi di previsione dei valori residui sono argomenti fondamentali non solo per i noleggiatori, che “scommettono” sul futuro sulla base di parametri sempre più scientifici e certificabili, ma anche per tutti i possibili clienti. Specie da quando il periodo di locazione è passato dai 36 mesi di durata media fino a un paio d’anni fa ai 48 e più di oggi.
Scovare un modello che conserva un alto valore residuo non sempre è facile, perché molti noleggiatori falsano il mercato con offerte di canoni bassi generati più che dal valore residuo, dalle campagne promozionali che i costruttori propongono a fronte dell’acquisto di grandi volumi. Succede, quindi, che alla base delle proposte di noleggio più frequenti, vengano quasi sempre inseriti modelli di grande diffusione, anche se non necessariamente sono quelli che garantiscono il miglior valore residuo.
Per chiarirci, ecco un esempio: nel segmento delle berline sportive premium, il sistema previsivo Forecast di Eurotax Glasses considera che il modello che conserva meglio la quotazione non è, come molti credono, la BMW Serie 3, oppure l’Audi A4 , bensì la Jaguar XE e la Mercedes Classe C.
Quindi un fleet manager, nel momento in cui vuole impostare la car policy della sua azienda deve tenere presente alcuni parametri fondamentali. Per esempio sul tipo di alimentazione: il diesel è di gran lunga il tipo di alimentazione che garantisce la migliore quotazione dell’usato, in termini di tipologia di vettura, suv e crossover sono i tipi di veicolo che spuntano le quotazioni migliori. Un altro fattore da tenere in considerazione è la tipologia di marchio: i brand premium conservano in media 5 punti percentuali in più di valore residuo dopo un triennio, rispetto ai costruttori generalisti.
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